Informazioni Pratiche

pubblicato su 17 Luglio 2013

Categoria : Costruzione

Quali sono le normative che regolano la costruzione di una piscina?

Quali sono le normative che regolano la costruzione di una piscina?

Nel nostro paese le normative cambiano da una regione all’altra oltre che da comune a comune (regolamenti edilizi comunali); riguardano soprattutto le distanze dai confini, le modalità d’allacciamento alla rete idrica, a volte stabiliscono vincoli ambientali, idrogeologici, oppure archeologici e paesaggistici; ma anche regolamenti inerenti a forme, colori, rivestimento e materiali specifici da utilizzare. Per questo consigliamo di rivolgersi all’ufficio tecnico del comune di residenza, che potrà fornire tutte le informazioni sul terreno prescelto, informare su eventuali impedimenti alla costruzione, oltre a consigliare su specifiche utili.

Quali sono le formalità ed i tempi burocratici per i permessi?

Le formalità burocratiche sono abbastanza veloci: basta presentare almeno 30 giorni prima della data prevista per l’inizio dei lavori allo Sportello Unico dell’Edilizia del proprio comune una “Denuncia d’Inizio Attività” (la cosiddetta DIA), autocertificata da un progettista abilitato e corredata da una relazione tecnica e relativi elaborati progettuali. Se entro 30 giorni non vengono sollevate obiezioni dagli uffici competenti, grazie alla legge del silenzio-assenso, i lavori possono cominciare. Rivolgendosi agli enti preposti, controllate inoltre se esistono vincoli paesaggistici o di protezione da parte delle Belle Arti, potrebbe esserci la possibilità di inoltrare ulteriori richieste d’autorizzazioni a cui sono legati tempi specifici d’attesa. I nostri concessionari di fiducia Busatta Piscine presenti sull’intero territorio nazionale saranno in grado di spiegare ogni passo necessario.

La DIA è stata presentata, si possono cominciare il lavori?

È necessario attendere il termine prescritto dalla legge di 30 giorni; entro questo periodo il Comune deve esprimersi riguardo alla fattibilità dei lavori. Se entro 30 giorni non vengono sollevate obiezioni dagli uffici competenti, grazie alla legge del silenzio-assenso (semplicemente non ricevendo alcuna comunicazione), si potrà procedere con i propri progetti ed i lavori possono cominciare. Allo stesso tempo in alcune regioni, anche dopo i fatidici 30 giorni, la mancanza di un consenso esplicito non permette comunque l’inizio dei lavori della piscina. Consigliamo dunque di fare un controllo preventivo. Controllate inoltre se esistono vincoli paesaggistici o di protezione da parte delle Belle Arti, rivolgendosi agli Enti preposti, e la possibilità di inoltrare ulteriori richieste d’autorizzazioni a cui sono legati tempi specifici d’attesa.

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